Un unico giardino
Il progetto intende preservare l’unità dell’area attraverso una forte integrazione dell’intervento con il paesaggio.
I nuovi corpi edilizi dell’auditorium, degli spogliatoi e della cucina per le feste vengono collocati in coincidenza con il salto di quota che caratterizza l’area, definendo un fronte verso il grande prato della parte bassa del terreno, ma risultando sostanzialmente interrati rispetto alla quota alta del giardino; in tal modo viene mantenuta integralmente a spazio aperto tutta la superficie del lotto. I fronti dei nuovi edifici sono costituiti interamente da pareti in vetro traslucido (u-glass) ritagliate con serramenti in ferro e vetro solo per gli ingressi, per l’aerazione o per scorci selezionati sul paesaggio.
Il fabbricato rurale esistente costituisce l’elemento terminale del percorso che costeggia il nuovo fronte vetrato mantenendo il ruolo di edificio emergente; all’interno del corpo principale trovano spazio gli uffici, il centro autogestito, la foresteria, i due alloggi, l’audioteca e il bar; il corpo minore viene rivestito in legno quale casa della musica ospitando le sale per le prove musicali e la sala di registrazione.
La sistemazione paesaggistica prevede l’alternarsi di pieni e di vuoti in funzione dell’attività svolte: il grande spazio vuoto delle feste e dei campi sportivi, in parte pavimentato e in parte trattato a prato, e l’area boscata naturalistica sul margine occidentale del lotto.
Le essenze e le associazioni vegetali sono state scelte in funzione delle attività svolte e dell’ambiente di inserimento, attraverso uno studio attento del rapporto tra pieni e vuoti, cercando di cogliere il carattere dei luoghi ed evidenziandone gli ambiti più significativi:il torrente, il muro di cinta in pietra di Villa Corna, la vecchia cascina, i coni visivi di pregio, il profilo della montagna.
Progetto di concorso 3° Premio
Progetto: Antonio Lazzaretto (capogruppo) Maurizio Garrasi
Team: Antonio Lazzaretto, Maurizio Garrasi, Elena Magi, Marco Barin
