architetto Antonio Lazzaretto

Riconoscendo l’importanza del mantenimento degli spazi vuoti della città contemporanea, il progetto consolida il grande vuoto urbano dell’invaso derivante dalle trasformazioni della storia urbana congiungendo in uno spazio unitario a prevalente uso pedonale le due parti di piazza oggi tagliate dalla percorrenza veicolare di Via Roma, il cui flusso viene mantenuto deviandolo lungo il perimetro della piazza, senza modificare sostanzialmente l’attuale circolazione veicolare alla quota della città. (In una fase intermedia, per esigenze cantieristiche o amministrative il tracciato di via Roma potrebbe rimanere inalterato senza intaccare il disegno di progetto) La piazza è pensata come una grande superficie unitaria che si snoda, in parte in piano e in parte con andamento ascendente, raccordando la quota della città con l’affaccio sull’argine in corso di riqualificazione del torrente San Bernardino e aprendo la vista verso il lago attualmente ostruita dalla barriera dell’argine costruito nell’800 per la protezione della città dalle esondazioni.

La rampa giardino
La copertura dell’autorimessa diviene l’elemento strutturante l’intero progetto della piazza: una grande rampa giardino (ca m.90×49) impostata sul sedime del vecchio foro boario, a pendenza molto dolce (4,8%) raccorda la città con l’affaccio sul torrente. Il giardino pensile dall’aspetto molto naturale e colorato è concepito come cuore ornamentale dell’intera area e come spazio di piacevole sosta e fruizione. Sarà strutturato con una estesa superficie a prato rustico delimitato su di un lato da due grandi aiuole fiorite dal bordo sinuoso lungo il quale si snoda un sentiero pavimentato in calcestre che permette di attraversarlo al suo interno. La grande vasca posta alla quota dell’argine alla conclusione del percorso ascendente della rampa giardino, riflette il paesaggio e il profilo delle vicine montagne, tracimando verso il prato con un velo lineare continuo. L’acqua viene poi convogliata in un canale a vista che scende lungo il bordo rettilineo delle aiuole fiorite, fornendo un sottofondo sonoro continuo al percorso.

La piazza alberata
La parte in piano della piazza (ca m.100 x40) viene alberata sui due lati lunghi: sul fronte settentrionale da un filare di aceri campestri piantumati in grandi vasche ricavate nell’interstizio strutturale tra i due compartimenti dell’autorimessa, sul lato meridionale da un filare di meli da fiore posti al di fuori della fondazione dell’autorimessa lungo il fronte della cortina edilizia. I tronchi degli aceri si relazionano con il prospetto laterale della porzione fuori terra dell’autorimessa/rampa/giardino caratterizzato da un grigliato/parapetto in aste di legno verticali, e le chiome accompagnano e ombreggiano anche il percorso lungo il bordo della rampa giardino. Il filare di meli ombreggia e arrichisce con la bella fioritura primaverile gli spazi dedicati ai dehor dei locali caratterizzati dagli inserti pavimentati in cubetti di granito Bianco Baveno che si stagliano dalla pavimentazione in asfalto colorato con inerti di quarzite verde della piazza. La dimensione e il disegno della piazza consentono la riorganizzazione e la razionalizzazione dello schema di insediamento del mercato con possibilità di svolgimento senza interferenze con il traffico urbano e con i parcheggi per carico-scarico e per soste brevi posti all’ombra del filari di meli lungo il perimetro della piazza. All’interno dell’area di intervento viene garantito il collocamento di 42 postazioni da 30mq cadauna posti in due file affiancate di banchi, secondo le quantità e le superfici richieste dal disciplinare di concorso.