
Galliate (Novara) Italia. 1997-2003
La preservazione dell’identità del terraggio, nome arcaico col quale ancor’oggi si identifica il grande vuoto sottrattosi alla regolarità, d’impianto romano, della forma urbana, viene assunto come punto di riferimento irrinunciabile del progetto.
Una soletta in calcestruzzo finita da una crosta superficiale addittivata con fibre sintetiche e arricchita dalla semina selezionata di inerti in ghiaia dell’alveo del Ticino copre la maggior parte della piazza, accettandone l’irregolarità dei confini imposta dal margine urbano. I giunti di dilatazione vengono appositamente progettati con un disegno naturalmente irregolare, definito in superficie da una rete di file di cubetti di porfido, a mimare la naturale rottura del calcestruzzo in analogia con la pavimentazione in terra battuta e ghiaia compattata presente nella piazza fino al secondo dopoguerra.
All’interno dell’unitarietà della pavimentazione proposta l’individuazione di pochi elementi significativi definisce la peculiarità di alcuni luoghi, componendo una sorta di giardino urbano: una passeggiata in granito con la funzione di attacco pregiato alla balaustra ottocentesca del fossato del castello sforzesco; un filare di meli da fiore piantumati nel fossato a soffice continuazione del piano della piazza verso il castello; un boschetto di nove sofore a definizione di una porta ombrosa di ingresso alla piazza dal prezioso passaggio dello Scurolo e dal padiglione in rame e vetro progettato per l’uscita dal parcheggio sotterraneo; la piantumazione di una paulonia isolata posta a cerniera dell’intersezione con Piazza Martiri.
A completamento di un’illuminazione tradizionale, realizzata attraverso l’uso di lampioni, una maglia regolare di lampade interrate con luce radente permettono un suggestivo orientamento notturno e fungono da indicatori per il posizionamento diurno del mercato settimanale.
Per le piazze Martiri e Mercato si è prevista una strategia unitaria di interventi minimi, realizzati con i pochi materiali che attualmente determinano l’unitarietà degli spazi pubblici di Galliate: il porfido e il granito. La definizione di piccole variazioni di quota, l’inserimento di pochi elementi in pietra, la scelta accurata delle essenze arboree, il controllo puntuale dell’illuminazione individuano le singole peculiarità dei luoghi nel rispetto delle esigenze d’uso indivuduate in accordo con l’Amministrazione.

Galliate (Novara) Italia. 1997-2003
1997 Progetto di concorso 1° premio
Progetto: Antonio Lazzaretto (capogruppo), Maurizio Garrasi
Team: Antonio Lazzaretto, Maurizio Garrasi, Luisa Bellini, Anna Maria Cristofoli
1998-1999 Progetto esecutivo
Team: Antonio Lazzaretto,Maurizio Garrasi
2000-2003 Realizzazione
Committente: Comune di Galliate
Direzione lavori: Antonio Lazzaretto
Superficie complessiva: 12.800 mq
Fotografie: Pietro Carrieri

Galliate (Novara) Italia. 1997-2003

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